Partiamo col dire che l’argomento non è per niente facile. E parto anche con una confessione: il titolo è fuorviante, lo so, ma non riuscivo ad inventarmi nulla di meglio.
La notizia è che da fine marzo gli esercenti o professionisti con fatturato superiore a 200.000€ nel 2013 saranno obbligati ad accettare pagamenti tramite carte di debito (bancomat) per pagamenti superiori a 30€. Fatturato e soglie in futuro potrebbero essere ritoccate e modificate, il tutto in attuazione della Agenda Digitale.
Si parla quindi di agevolare i pagamenti tramite moneta elettronica (non questa), stando alle intenzioni di Zanonato. Ma vi siete chiesti, a che prezzo?
In primo luogo, parliamo di tracciabilità. A mio avviso l’Italia con la scusa del combattere l’evasione fiscale sta mettendo in piedi una sorta di Grande Fratello 2.0, un 1984 tutto finanziario, e la situazione sfuggitaci di mano è ormai diventata intollerabile. Non so, caro lettore, se te ne rendi conto: sanno tutto di te. E se vuoi vivere secondo i canonici standard che la società ti impone, beh, devi accettare il Redditometro, tacere, e metterti a 90. Io non sono a favore dell’evasione fiscale, assolutamente: sono un onesto imprenditore che paga tutte le tasse e ne va fiero, seppur vada meno fiero del suo portafoglio che ogni volta viene allegramente ed impunemente alleggerito. Semplicemente vedo tutto questo come una soluzione, un “curare” il male, quando invece l’ideale per arginare in fenomeno sarebbe prevenire. Mettiamoci nei panni dei poveri commercianti… evaderebbero, secondo voi, se pagassero meno tasse? Sarebbero costretti a lucrare sullo Stato per arrivare a fine mese, se non ci fossero mille tasse sempre pronte a prosciugare i loro conti correnti?
La risposta ve la do io: no, non lo farebbero (cross-link random con la pirateria nel mondo videoludico). Se c’è qualcosa che Democracy 3 mi ha insegnato è che tra gli interessi di chi governa non ci sono solo quelli di far quadrare i numeri (ci sono?!?), infatti il risultato è una invasione gratuita nella privacy della collettività. Ironicamente anche un videogioco può essere spietato, e nel momento in cui ti obbliga a fare certe scelte vigliacche per arrivare alla vittoria arrivi a capire come funziona quella cosa chiamata “politica”.
In secondo luogo, mi preme sottolineare un fattore puramente economico. Quanto costa ad un possessore di partita IVA, questo ampliamento della diffusione della moneta elettronica?
Non tutti possono installare un POS standard su linea, quindi ci baseremo sui prezzi di un POS GPRS. Unicredit ha un canone di 28,53€ mensili, prevede 100€ di installazione del terminale, altri 80€ per l’eventuale futura rimozione. Non dimentichiamo i costi in percentuale sul transato, ovviamente, pari al 2,30% e per un minimo di €17, più 50 centesimi di commissione fissa e altri 10 centesimi di incasso. Storni il pagamento? Nessun problema, costa solo un altro euro!
Tutto questo ragionamento per concludere, caro lettore, che molto spesso certe cose semplicemente non hanno un perché. Si va a pesare ulteriormente sulle casse dei commercianti per contrastare l’evasione fiscale, quando la soluzione ideale sarebbe fare l’opposto. Si ingrassano i conti delle banche, giustamente. Ovviamente a farne le spese è la stessa situazione economica, che va implodendo e che presto farà il botto.
Per cosa? Per controllare, centesimo per centesimo, le tasche degli italiani… per tassarli meglio.