Lanta World
Prima per le europee, ora per i mondiali. Domani si scanneranno per la figa in spiaggia.
Cervello di giornalista inzuppato nella Redbull.

Apprendo oggi di questa notizia. Aprite il link o sarete puniti.

Già sapendo che non lo farete, vi riporto pari pari un estratto del testo in questione:

Presso gli uomini e i ratti, la durata e l’intensità del sonno profondo aumentano durante l’infanzia, così come il numero di sinapsi o connessioni nel cervello, per poi diminuire all’età adulta. Il cervello comincia la maturazione durante la pubertà. Questa ottimizzazione si verifica probabilmente durante il sonno profondo. Delle sinapsi più importanti vengono consolidate, altre riassorbite affinché la rete diventi più efficace e che le prestazioni del cervello migliorino. Il team di ricercatori ha somministrato durante cinque giorni a dei giovani ratti una quantità di caffeina che, fatte le debite proporzioni, corrisponde a 3 o 4 tazzine di caffè al giorno per un essere umano. Rispetto ai ratti che hanno bevuto acqua, le cavie che hanno assunto caffeina hanno mantenuto un numero molto maggiore di connessioni fra le cellule cerebrali.

Ora, premetto che sono di parte. Come già avrete avuto modo di leggere nella mia brevissima biografia o in precedenti articoli, il sottoscritto e la caffeina vanno molto d’accordo. E’ una sorta di rapporto “odio et amo”, ma riusciamo perfettamente a vivere in simbiosi traendone entrambi dei vantaggi.

Il mio lato informatico mi impone di improvvisarmi medico e scienziato per provare a sfatare ciò che i ricercatori svizzeri stanno affermando, dai quali il giornalista trae le sue conclusioni. Questa storia, in parole povere, non mi convince: a parità di neuroni, quando parlano di “ottimizzazione” delle sinapsi, parlano di eliminare delle connessioni. Stando a quanto scritto, ovviamente. E, per assurdo, questo processo dovrebbe anche essere qualcosa di positivo…

java-logo… ma la teoria dei grafi, così come l’algoritmo di Dijkstra, mi hanno insegnato altro. Se io ho più nodi dislocati e a disposizione, partendo dal punto A per raggiungere la definizione Z posso trovare N strade utili, una delle quali è ovviamente più veloce delle altre. Ma avere più collegamenti tra i vari nodi significa avere più X strade utili possibili, dove X è maggiore di N, e quindi maggiori possibilità di ottimizzare il tragitto stesso. Escludendo il fatto che la complessità computazionale dell’algoritmo stesso è già una bestemmia in termini di tempo, ovviamente il mio ragionamento considera anche lo svantaggio che all’aumentare del numero dei nodi e dei collegamenti aumenti anche la reattività.

Se il cervello funziona quindi esattamente come in informatica (e, inutile ribadirlo, tutte le componenti del computer sono ispirate alla macchina umana), avere più sinapsi (collegamenti neurali) significa maggiori possibilità di ottimizzare il codice e nel contempo un aumento del tempo necessario ad eseguire il calcolo stesso. Prendiamo per assioma il fatto che le sinapsi si modifico in età adulta, come dice l’articolo alcune vengono consolidate ed altre si atrofizzano: è veramente uno svantaggio?

A mio avviso no. Il tempo perso ad eseguire calcoli su quale possa essere la strada migliore è nella maggior parte dei casi annullato proprio dal fatto che ci si impiega meno tempo a trasmettere il messaggio. Continuate quindi a sorseggiare il vostro caffè, perché mantiene giovane e sveglio il vostro cervello!

PS: sì, metto l’articolo anche nella sezione gaming, energy drinks e gaming vanno a braccetto 😉

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