— Curiosità del giorno —
Letto in moltissimi criticare la Nutella di aver copiato spudoratamente la campagna marketing con i nomi della Coca Cola. Lo sapevate che in realtà la Ferrero aveva pensato prima a questa cosa e l’aveva introdotta inizialmente solo in Belgio proprio a fini di testing?
Chiusa la breve parentesi senseless in apertura, che però dovevo scrivere ad onor di cronaca, andiamo a spiegare il titolo di questo post. Dovevo trovare un termine metaforico per descrivere lo stridio di certe azioni, l’ipocrisia di certe prese di posizione, i controsensi assurdi che spesso ci attanagliano. A dire il vero, tutto nasce da qui.
LETTORE: “oh mio dio, Lanta, hai linkato il blog di Beppe Grillo”
Ebbene sì, l’ho fatto. E non me ne frega sinceramente un cazzo, perché quello che mi interessa è guardare ai contenuti di quel post. Una intervista a C. Engström, europarlamentare, focalizzata principalmente sulla compenetrazione tra Internet e politica e su come quest’ultima abbia giovato al Partito Pirata svedese nell’ambiziosa scalata al Parlamento Europeo con il famigerato 7,1%.
Interessante intervista, devo ammettere, se non fosse per il sito nel quale è stata postata. Un sito che non esita ad evidenziare in grassetto alcune frasi significative come “sono sotto attacco i nostri diritti fondamentali” oppure “è stato questo che ha reso possibili, al momento opportuno, le dimostrazioni “. Come se il M5S volesse fare proprie queste affermazioni, creando ulteriore inutile allarmismo, atto solo ad alimentare l’interesse in fase elettorale.
Ancora, “perché la democrazia funzioni, c’è bisogno di una cittadinanza attenta, che non può esserci laddove manca l’informazione“. E conoscendo il lettore medio, si fermerà a questo senza contestualizzare nulla. Il problema di fondo è dare una definizione corretta al termine “informazione”, definizione che nel corso di questi ultimi hanno Casaleggio ha preso, macellato e distrutto definitivamente per poi inculcarla nel cervelli facilmente manipolabili della fan-base del suo amico comico.
Informazione non è “la cosa”. Informazione non sono i microchip sottopelle di Bernini. Informazione non è credere a tutto ciò che si trova scritto sul web. Informazione non è leggere Lercio e condividerlo nella convinzione che le invenzioni atomiche scritte là dentro siano reali. Informazione non è nemmeno il blog di Beppe, caro lettore.
Informazione è ascoltare più versioni dello stesso fatto, spesso differenti e a volte contrastanti tra loro, cercare la verità nel mezzo. Informazione è verificare la fonte, e se non c’è fare una ricerca inversa sulle foto alla ricerca delle solite bufale. Informazione è diffidare da siti che prevedono calamità o catastrofi naturali di ogni tipo, evitare siti palesemente creati per fare visite aggratis sulla demenza dei lettori. Informazione è non fidarsi di niente e nessuno, nemmeno di quelli famosi che sembrano volervi bene.
C’è del marketing dietro a tutto questo, ed è anche ben confezionato… devo ammetterlo. Una banale intervista ad un personaggio di spicco opportunamente selezionato, nessun’altro riferimento al famigerato Movimento, et voilà: un endorsement gratuito servito su un piatto d’argento!
Ecco il perché della Nutella sul pane integrale. E, dulcis in fundo, è bene specificarlo per dare credibilità a queste mie parole: non sono del Partito Pirata, non più almeno.