Oggi una persona, linkandomi questa notizia, mi ha chiesto la motivazione della mia contrarietà al M5S. Inutile dirlo, ho colto la palla al balzo per fare di questa risposta un post.
In primis sciogliamo il nodo della questione Assange, in quanto a me tutto questo appare come un “déjà écrit”, giusto per usare fini termini francesi (io odio i francesi). Quando io avevo già analizzato nella mia uscita “Nutella sul pane integrale” si applica integralmente anche a questo caso, aderendo perfettamente al contesto ed alla tematica… la storia che si ripete. Citando me stesso, e adattando un pochino:
Un sito che non esita ad evidenziare in grassetto alcune frasi significative come “rischi che minacciano la libertà del web” oppure “Julian è un combattente ”. Come se il M5S volesse fare proprie queste affermazioni, creando ulteriore inutile allarmismo, atto solo ad alimentare l’interesse in fase elettorale.
O ancora, stavolta copio-incollando pari-pari:
Una banale intervista ad un personaggio di spicco opportunamente selezionato, nessun’altro riferimento al famigerato Movimento, et voilà: un endorsement gratuito servito su un piatto d’argento!
Volete la verità?
Io non ho nulla, contro il Movimento. Veramente nulla. Semplicemente non condivido questi mezzucci marketing da 4 soldi applicati in ambito informatico e tecnologico, quando lo stesso M5S in questo campo ha già dimostrato di non essere all’altezza di poter nemmeno minimamente ereditare lo spirito pirata che mi contraddistingue. Non possono atteggiarsi a padroni di qualcosa sul quale non hanno la minima competenza, senza prendere posizione, senza esporsi. No, non riesco ad accettare questi comportamenti infantili del tipo “lancio il sasso e ritiro la mano”, queste mancanze di coerenza.
E, badate bene, non sono la persona ideale per parlare di coerenza. Se lo scrivo così pubblicamente, significa che è stato toccato il fondo del ridicolo e che pure una affermazione del genere detta da me potrebbe sembrare autorevole. Lo sapete bene, è scritto qui nella mia presentazione, “sono uno di quelli che critica bene e razzola male, purtroppo è un algoritmo codificato nel mio microchip sottocutaneo“.
Concludo con la questione trasparenza. Sono stato appassionato di modding per diversi anni, ed il plexyglass era il mio pane quotidiano: la mia esperienza in materia è indubbia. Essere trasparenti significa vedere il singolo granello di polvere per poi debellarlo, il problema italiano è che c’è talmente tanta polvere che il case sembra materiale plastico grigio. Ti passa persino la voglia di pulirlo.
Il mio concetto di trasparenza. Un tributo al mio primo PC da LAN, ormai pensionato.