Lanta World
Prima per le europee, ora per i mondiali. Domani si scanneranno per la figa in spiaggia.
Datemi una forca e vi ripulirò il mondo.
Categories: Economia, Offese random

digos

Dopo questo post, già lo so, verrò classificato dai più come l’erbaccia da estirpare. Come la rovina dell’Italia. Come il coglione di turno che parla senza agire. Spero che qualcuno abbia il buonsenso di leggere il post fino alla fine senza limitarsi ad osservare superficialmente questa immagine a destra, in concetti che voglio esprimere in questo mio intervento sono ben più profondi ed articolati.

In primis, inutile girarci intorno, non sono per niente d’accordo con queste manifestazioni “dei forconi“. Non fraintendetemi subito: non nego che l’Italia abbia molti problemi, semplicemente penso che sia il modo ed il perché ad essere fondamentalmente sbagliati.

Vuoi manifestare perché sei disoccupato e non trovi lavoro? Bene, fallo, ma non rompermi le palle. Io, negoziante, non ho motivo di essere penalizzato perché tu credi che le cose debbano cambiare. Io faccio il mio lavoro, pago le tasse, che colpa ne ho se il sistema a tuo avviso è sbagliato?

Ti dirò di più, il mio atteggiamento non è nemmeno un derivato del “eh, io sono un imprenditore, non me ne frega niente di voi”. Vi capisco, e condivido le vostre ragioni. Credete che a me faccia piacere pagare tasse tu tasse, sempre di più? No. Eppure lo faccio, perché lo ritengo un dovere personale nei confronti di una società per come è strutturata. Sono regole, e fanno stare in piedi il sistema.

Il problema di fondo è un altro, è che la gente non è capace di mettersi in gioco. Ahimè molti di quelli che manifestano, senza scendere in stereotipi politici facilmente male interpretabili, sono parassiti simbiontici che cercano di nutrirsi anche dell’ultimo millilitro di linfa vitale di questa nazione chiamata Italia. Come in economia, abbiamo domanda ed offerta: in questo caso, domanda di essere assunti come dipendenti ed offerta di posti di lavoro. Il problema è che i nostri giovani hanno scelto, vuoi per cultura, vuoi per educazione, di studiare per ambire ad essere eterni schiavi di qualcun’altro. Tanta domanda, quindi. Per quanto riguarda l’offerta, non solo siamo completamente fermi alle ditte aperte i secoli scorsi, ma siamo addirittura in fase calante a causa della crescente competizione estera. Se c’è una cosa che il mondo dei bitcoin mi ha insegnato, senza ombra di dubbio, è che non deve esserci divario tra domanda ed offerta. Che questi devono essere perfettamente e perennemente bilanciati. Se non lo sono, il valore della valuta crolla ed è necessario in qualche modo riequilibrare le cose. Giusto settimana scorsa la domanda di BTC era crollata: semplicemente è bastato ridurre l’offerta per riequilibrare i grafici e recuperare il trend positivo. La stessa cosa dovrebbe essere applicata nel nostro caso… l’unica soluzione possibile e percorribile è quella di incentivare l’imprenditoria.

La cosa ironica in tutto questo? E’ stato già fatto!
Io ho aperto P. IVA troppo presto, e me ne sono seriamente pentito. Ma gli incentivi fiscali che sono stati introdotti per i giovani sono qualcosa di estremamente significativo ed importante; con lo sbilancio economico che si trovano tra le mani i politici, non è che possano fare molto di più senza che l’ago della bilancia vada sottozero. Mi rivolgo a voi, studenti: perché non approfittarne?

Già lo sapete cosa ne penso delle università italiane, circa. Più in generale penso che non abbia senso formare figure professionali non necessarie al mercato del lavoro, ma che sia necessario formare gente coraggiosa. Gente che sia in grado di fronteggiare, senza aiuti esterni, le mille tasse da pagare ogni giorno e le mille fatture che una attività si porta necessariamente dietro. Incoscienti e pazzi, come ho detto l’altroieri.

La prossima volta che qualcuno si lamenta, dicendomi che è disoccupato “non per sua scelta”. O se dovessi mai conoscere un inoccupato che ha semplicemente gettato la spugna. Beh ragazzi, vi linkerò questo post. Il lavoro se non c’è lo si deve creare, con un minimo di forza di volontà e di inventiva anche, ma non sarà tramite manifestazioni del genere che le cose si risolveranno.

P.S. e ora autotrasportatori muovete il culo che devo spedire dei pacchi io, e che i clienti li vorrebbero sotto l’albero entro Natale.

2 Comments to “Datemi una forca e vi ripulirò il mondo.”

  1. Lanta ha detto:

    La reazione più facile da aspettarsi non è la reazione giusta. Lamentarsi, in qualunque forma, non è la soluzione definitiva al problema.

  2. GiuB ha detto:

    Capisco e condivido il tuo punto di vista, però penso anche alle persone “normali” che non si sono mai spaccate come te (o altri professionisti) e penso anche che magari, non essendo abituati, o trovandosi ad affrontare questa cosa per la prima volta, vengono presi dalla paura che li porta a protestare (mentre invece dovrebbero rimboccarsi le maniche, ma vabbè diciamo che questa è la reazione più facile da aspettarsi da una massa).

    Quello che volevo arrivare a dire è che sinceramente mi rende felice vedere che finalmente gli italiani smettono di lamentarsi a parole e passano ai fatti, quasi commovente il gesto delle forze dell’ordine che lasciano passare i manifestanti.

    Non è nel mio interesse economico tifare per i manifestanti, però cavolo così si fa!
    Ovviamente manifestare non fa bene, far finta di niente neanche, ma cavoloo io sto giro tifo per i manifestanti 😛