Titolo di apertura abbastanza innocuo, ma se mi conoscete sapete già che non può essere letto in maniera superficiale.
Il mio impegno politico attualmente è solo una fumosa nebulosa di idee concrete e di tempo investito (per quanto posso), e non sono solito accettare compromessi. Se qualcosa non mi piace, non mi piace: punto. Sono uno che cerca di capire le cose per quello che sono, che cerca di documentarsi da più fonti e di avvicinarsi all’oggettività mediando i vari pareri e le varie versioni soggettive della stessa tematica. Sono poco coerente, questo è indubbio, ma se faccio delle scelte tendenzialmente non le cambio se non per gravi e comprovati motivi. Guardo il mondo di primo sguardo in maniera pessimistica, non si sa mai e quindi preferisco prevenire, ma sempre con la consapevolezza che tutto può mutare e migliorare se lo si vuole. Odio chi è palesemente in errore e persevera nonostante i miei avvertimenti, a volte eccedo nel giudicarli ma in fondo il fine è propositivo.
Le ultime amministrative qui a Vicenza si sono tenute nel 2013, quindi le prossime saranno a maggio 2018 teoricamente. Non so neanche come sia la mia vita adesso, figuriamoci se posso fare un piano a lungo termine così su 2 piedi e tra l’altro scrivendolo in un post di un blog che pochi cani leggono (scusate l’offesa gratuita). In ogni caso sono dell’idea che le cose vadano pianificate con il giusto anticipo e non come molte forze politiche fanno oggi, riapparendo dal nulla come fantasmi pochi mesi prima delle fatidiche votazioni.
Sono molto individualista, ma è innegabile: la politica è fatta sì da idee, ma soprattutto da numeri. Numeri che non posso ottenere da solo, sebbene ogni tanto il mio ego mi porti a pensare il contrario. Mi servirà gente che creda in me, quindi, e che creda nei miei stessi obiettivi. Dovrò mettere da parte il mio desiderio di avere tutto perennemente sotto controllo, ma soprattutto dovrò avere l’umiltà di ascoltare le idee altrui senza scartarle a priori ma valutandole sempre in maniera imparziale. La pazienza, anche, per ascoltare le cazzate più o meno velate che i soliti puntualmente sfodereranno in campagna elettorale e che dovrò puntualmente demolire (sono fatto così).
E’ inutile proseguire questo post fantasticando su qualcosa ancora da costruire, quindi guardiamo a quello in cui credo (o non credo).
CREDO
- in una economia alternativa, non necessariamente fisica ma teoricamente affidabile e migliore.
- che il lavoro bisogna volerlo e si possa creare, non attendere che piova dall’alto.
- che sia necessario documentarsi, per sciogliere i nodi in caso di dubbi.
- in internet come strumento democratico, pur consapevole attualmente non sia perfetto.
- nella tutela delle minoranze, affinché possano avere voce anche loro.
- che le idee italiane possano essere meglio valorizzate, con una gestione economica efficace.
- nei diritti digitali, che non devono essere oppressi da sorveglianza di massa.
- nell’assenza di regole come metodo per forgiare nuove auto-regolamentazioni.
- negli incentivi all’imprenditoria, in quanto risorsa, e non solo a parole.
- in una scuola migliore, o che quantomeno non peggiori nel corso degli anni.
- in una nazione realmente laica, e non influenzata da spettri del passato o fantasie d’oggi.
NON CREDO
- nei metodi subdoli per creare consenso, le cose le si dicono in faccia.
- nell’estremismo di qualsiasi tipo, e nel voler imporre agli altri il proprio pensiero.
- nella disinformazione, soprattutto se a fini marketing o economici.
- nella guerra come soluzione, pertanto non concepisco il mantenimento militare.
- nelle punizioni collettive, non educano ma danneggiano.
- nella democrazia come contentino, o specchietto per le allodole.
- nell’accentramento di qualsiasi cosa, solitamente ha risvolti negativi.
- nelle telecomunicazioni nostrane, ma in generale nei monopoli anche se statali.
- nelle manifestazioni di piazza, sebbene ne condivida gli ideali si possono utilizzare altri mezzi.
- nelle tasse inique, ma in quelle proporzionali, sensate ed accettabili.
- in leggi soggettive o discriminatorie, ma che si applichino genericamente a tutti.
- nelle future generazioni, in quanto private del loro spirito di iniziativa.
- nel razzismo, che non riesco a concepire e condanno fermamente.
Probabilmente penso anche molte altre cose che sono difficili da scrivere, e che in questo momento non ho nemmeno voglia di scrivere. Ma ho avuto modo di entrare nel Partito Pirata italiano, di abbandolarlo in maniera ignobile, e recentemente di reiscrivermi. E dopo averlo sviscerato a livello nazionale, mi piacerebbe testarlo ulteriormente e dargli quindi una nuova possibilità.
E’ una chiamata alle armi.
Se sei vicentino e condividi le mie idee, anche solo in parte, non esitare a contattarmi: mi piacerebbe averti come membro di questa ciurma per andare all’avventura e tentare un abbordaggio senza precedenti a livello politico locale. E lo so che non siete pochi, perché i like alle news alla fine ce li mettete, quindi fatevi avanti senza timore. Si può pensare di radunarsi periodicamente per pianificare il tutto e per essere costruttivi fin da subito, con l’obiettivo comune di dare una scossa a questo lago stagnante e di cambiare le cose lentamente dall’interno. Giusto come incentivo per avviare questo progetto, le birre le offro io! 😉